Il nome deriva dal fatto che sarebbe sua abitudine bere il sangue di capre e altri animali domestici, e infliggere loro particolari mutilazioni. Le descrizioni del chupacabra da parte dei presunti testimoni sono varie. Una delle rappresentazioni più tipiche di un chupacabra è quella di un animale piuttosto pesante, della taglia di un piccolo orso, con una fila di aculei dalla testa alla base della coda.
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Biologi e addetti alla forestale vedono il chupacabra come una leggenda urbana e anche la criptozoologia in genere non prende in considerazione questo tipo di creature.
Recentemente il mito del chupacabra è stato messo in relazione con il ritrovamento di alcune carogne in Texas, che alcuni media hanno presentato come appartenenti ad un canide sconosciuto, imparentato con il coyote, che potrebbe essere diffuso su un'area geografica ampia, sebbene in popolazioni piuttosto ridotte e per ciò poco conosciuto sino ad oggi; in realtà si trattava di carcasse di coyote.
Alcuni studiosi ed appassionati hanno avanzato l'ipotesi che il chupacabra sia un essere interdimensionale come le creature del piccolo popolo, come le fate ad esempio, che vivrebbero in un mondo parallelo al nostro o comunque non della nostra dimensione e che utilizzano delle porte dimensionali attraverso le quali possono "entrare" nella nostra dimensione e quindi spostarsi da un mondo all'altro.
Il chupacabra come altre creature sconosciute all'uomo potrebbe utilizzare queste porte dimensionali per "entare" nella nostra dimensione e ciò spiegherebbe gli attacchi improvvisi e la scomparsa altrettanto improvvisa della creatura misteriosa.
Questa teoria potrebbe spiegare la presenza di una creatura che opera nello stesso modo in diverse parti del mondo senza mai farsi catturare e senza farsi vedere troppo di frequente, una creatura che potrebbe essere dotata di intelligenza in grado di spostarsi utilizzando delle porte dimensionali senza lasciare traccia del suo passaggio.
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