lunedì 1 febbraio 2016

Kraken

Il kraken è un mostro marino leggendario dalle dimensioni abnormi, generalmente rappresentato come un gigantesco cefalopode, con tentacoli abbastanza grandi e lunghi da avvolgere un'intera nave; il suo mito si è sviluppato soprattutto fra il Seicento e l'Ottocento, sull'onda di avvistamenti di vari tipi di mostri marini. C'è un generale consenso sul fatto che almeno parte dei kraken avvistati fossero reali esemplari di calamaro gigante o calamaro colossale, mentre altri potrebbero essere spiegati con grossi banchi di pesci o meduse, eruzioni sottomarine o fenomeni ottici dovuti alla rifrazione della luce.

Etimologia del nome

Il nome "kraken", attestato circa dal XVIII secolo, deriva da una voce dialettale norvegese krake, la cui origine è oscura; secondo alcune fonti, viene da un termine che indicava in origine un albero rachitico e contorto o un albero sradicato, a cui il kraken assomiglierebbe quando galleggia agitando i suoi tentacoli. Altre interpretazioni, invece, rimandano ad una parola imparentata con il tedesco antico krabben ("camminare", "strisciare", la stessa da cui deriva l'inglese crab, "granchio"). In ultimo, potrebbe anche semplicemente significare "mostro marino



Nascita ed evoluzione del mito

Mitologia e folclore nordici

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, una creatura chiamata "kraken" non appare mai nei testi della mitologia norrena, dove comunque non mancano altri mostri marini. Uno di essi, l'hafgufa, ha caratteristiche in parte sovrapponibili a quelle del kraken come descritto da Pontoppidan, e alcuni autori come Bartolino, Blackwood e Crantz ricollegano tra di loro le due bestie
Non è chiaro quando si sia originata la leggenda del kraken; è nata probabilmente verso la fine dell'epoca medievale scandinava, ed era sicuramente già diffusa fra i pescatori norvegesi nel 1700, quando Pontoppidan la cita per la prima volta

Prime citazioni

Frequentemente, viene attribuita una prima citazione del kraken ad autori cinquecenteschi come Olao Magno e Conrad Gessner, i quali però non utilizzano mai il termine "kraken", pur descrivendo bestie simili. Olao Magno, ad esempio, nella sua opera Storia dei popoli settentrionali, menziona vari mostri che vivrebbero al largo delle coste norvegesi, fra cui un "enorme serpente di 60 metri (duecento piedi) e pesci "stimati della specie delle balene", con spine, corna e occhi rossi. Alcune fonti considerano addirittura come prima menzione della bestia quella di Plinio il Vecchio, che nel suo Naturalis historia cita un "albero" che cresce sott'acqua nell'oceano di Cadice, interpretato da alcuni come un riferimento ad un mostro tentacolato o ad una grande medusa come una caravella portoghese.
Le prime occorrenze accertate del nome si trovano invece nell'opera di Francesco Negri Viaggio Settentrionale, un resoconto, pubblicato postumo, del suo viaggio in Scandinavia effettuato nel 1663, e in quella del vescovo e naturalista Erik Pontoppidan Storia naturale della Norvegia (1752). Pontoppidan, in particolare, ne dà una descrizione molto vivida e dettagliata: secondo lui il kraken sarebbe "il più grande e il più impressionante animale del Creato e senz'alcun dubbio il mostro marino più grande del mondo", e avrebbe dimensioni tali che, quando parzialmente sommerso, potrebbe essere scambiato per un gruppo di piccole isole; con i suoi tentacoli, grandi come l'albero di una nave di medie dimensioni, sarebbe in grado di trascinare una caravella intera sul fondo del mare; attorno al kraken si raccoglierebbero tipicamente grandi banchi di pesci, quindi i pescatori locali avrebbero imparato a individuare e sfruttare la presenza della bestia per riempire le reti; non si tratterebbe di una creatura ostile, e la principale fonte di pericolo sarebbe rappresentata dalle forti onde e dai potenti gorghi che causarebbe emergendo o inabissandosi.


RITROVAMENTI

L'uomo, ormai da anni, sta scrutando il cielo alla ricerca di qualche oggetto misterioso ma pochi si preoccupano di esplorare un mondo ancora per lo più inesplorato che si trova sulla terra, gli oceani. Profondi e in gran parte ancora inesplorati sono gli ambienti ideali dove si potrebbero trovare animali misteriosi, in leggende e dicerie tramandate di generazione in generazione si narra che nei mari del nord vi sia una creatura fantastica chiamata Kraken o Krake, nome derivante da una parola norvegese che significa "favoloso mostro marino".

Per avere notizie su questo abitante degli abissi non bisogna tornare molto indietro negli anni, in una coppia della Storia naturale della Norvegia pubblicata intorno al 18° secolo, si può trovare una descrizione del Kraken redata dal vescovo Bergen Erik Ludvigsen Pontoppidan sulla base di un avvistamento fatto dai passeggeri di una nave al largo delle coste della Norvegia. Questo è in apparenza il debutto in società  del kraken che, secondo il vescovo, era in realtà  una delle tante "bestie isole" che popolavano il mare nel Medioevo e anche prima. Questo terrificante mostro era talmente grande da poter essere scambiato per un'isola quando dorme in superficie; si narra di pescatori norvegesi che vi sbarcarono ed ebbero l'infelice idea di accendere un fuoco; il mostro si svegliò e si immerse, trascinando i pescatori nell'abisso. In un altro racconto il santo norvegese Olaus Magnus, trovandosi di domenica su una nave, si doleva di non poter celebrare messa. Subito emerse un'isola sulla quale il santo potè erigere un altare e dire messa con tutto l'equipaggio. Non appena risalito sulla nave, l'isola scomparve e tutti poterono riconoscere il dorso di un Kraken.

In ogni caso il vescovo non fu il primo a parlare del kraken, precedentemente anche un sacerdote italiano, appassionato di popoli nordici, in alcuni suoi testi si possono trovare dei riferimenti a racconti di pescatori dove si parla di un pesce smisurato chiamato sciu-krak, piatto e munito di numerose corna o braccia alla sua estremità  con le quali tenta di affondare le barche dei pescatori. Dopo numerosi appostamenti e cacce al mostro il kraken comincia a essere considerato dai più una sorta di cefalopode gigante. Da allora il mistero viene considerato risolto e il kraken inizia a vivere solo nelle favole mentre i mari si popolano di piovre sempre più enormi di cui esistono alcuni inquietanti campioni ben noti alla scienza che potrebbero appartenere a polpi di 60 metri e di 20 tonnellate di peso. Ma il vero kraken è in realtà  un parente dei polpi. Si tratta infatti di un calamaro gigante, anzi del signore di tutti i calamari: l'Architeuthis.
















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