domenica 14 febbraio 2016

Chupacabra

Il chupacabra o chupacabras (dallo spagnolo chupar, "succhiare" e cabra, "capra", dunque il "succhia-capra", da non confondersi con l'uccello chiamato succiacapre) è un animale leggendario che si vuole abiti in alcune zone delle Americhe. È stato associato con apparizioni di un presunto animale sconosciuto a Porto Rico (dove si è avuta notizia per la prima volta di tali apparizioni nel 1990), Messico e anche Stati Uniti, specialmente tra le comunità latinoamericane di più recente immigrazione.
Il nome deriva dal fatto che sarebbe sua abitudine bere il sangue di capre e altri animali domestici, e infliggere loro particolari mutilazioni. Le descrizioni del chupacabra da parte dei presunti testimoni sono varie. Una delle rappresentazioni più tipiche di un chupacabra è quella di un animale piuttosto pesante, della taglia di un piccolo orso, con una fila di aculei dalla testa alla base della coda.
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Biologi e addetti alla forestale vedono il chupacabra come una leggenda urbana e anche la criptozoologia in genere non prende in considerazione questo tipo di creature.
Recentemente il mito del chupacabra è stato messo in relazione con il ritrovamento di alcune carogne in Texas, che alcuni media hanno presentato come appartenenti ad un canide sconosciuto, imparentato con il coyote, che potrebbe essere diffuso su un'area geografica ampia, sebbene in popolazioni piuttosto ridotte e per ciò poco conosciuto sino ad oggi; in realtà si trattava di carcasse di coyote.

Alcuni studiosi ed appassionati hanno avanzato l'ipotesi che il chupacabra sia un essere interdimensionale come le creature del piccolo popolo, come le fate ad esempio, che vivrebbero in un mondo parallelo al nostro o comunque non della nostra dimensione e che utilizzano delle porte dimensionali attraverso le quali possono "entrare" nella nostra dimensione e quindi spostarsi da un mondo all'altro.

Il chupacabra come altre creature sconosciute all'uomo potrebbe utilizzare queste porte dimensionali per "entare" nella nostra dimensione e ciò spiegherebbe gli attacchi improvvisi e la scomparsa altrettanto improvvisa della creatura misteriosa.

Questa teoria potrebbe spiegare la presenza di una creatura che opera nello stesso modo in diverse parti del mondo senza mai farsi catturare e senza farsi vedere troppo di frequente, una creatura che potrebbe essere dotata di intelligenza in grado di spostarsi utilizzando delle porte dimensionali senza lasciare traccia del suo passaggio.

mercoledì 3 febbraio 2016

IL TRIANGOLO DELLE BERMUDA

Nell' Atlantico Occidentale, al largo della costa sud orientale degli Stati Uniti, c' è una zona che forma quello che è stato definito un triangolo: esso si estende dalle Bermuda, a nord, fino alla Florida meridionale a ovest poi, passando fra le Bahama, va oltre Puerto Rico, a circa 40° di longitudine e risale di nuovo alle Bermuda. Nell' elenco mondiale dei misteri insoluti, quest' area occupa un posto conturbante e quasi incredibile.

Generalmente menzionato come il Triangolo delle Bermuda, è il luogo dove più di 100 aeroplani e navi sono letteralmente svaniti nel nulla, in maggioranza dopo il 1945, e dove più di 1.000 vite sono andate perdute negli ultimi decenni, senza che un solo corpo o almeno un pezzo di rottame degli aeroplani o delle navi scomparse fosse ritrovato.


La cartina del "Triangolo delle Bermuda"

Cominciamo col ricordare che le Bermuda costituiscono un arcipelago dell' Atlantico (di fronte alla Carolina) composto da oltre 350 isole, di cui solo venti abitate, scoperto nel 1510 dal navigatore Juan Bermùdez, dal quale presero il nome. Pur essendo in gran parte lussureggianti, con acqua potabile, frutta e cacciagione in abbondanza, non vennero mai particolarmente apprezzate. Cedute nel 1684 dalla "Bermuda Company" a Londra, non godettero già a queio tempi di buona fama: si parlava di demoni che ne avrebbero fatto la loro dimora. Più tardi divennero luoghi ideali per le colture orticole e floreali, poi invidiabili mete turistiche, ma le loro acque cominciarono a destare apprensione nel secolo scorso.

Molti degli aeroplani in questione sono svaniti mentre si trovavano in contatto radio con la loro base o con il terminal a cui erano diretti fino al momento stesso della loro sparizione, mentre altri hanno trasmesso per radio i messaggi più straordinari, dicendo che gli strumenti di bordo avevano smesso di funzionare, che le bussole impazzivano, che il cielo era diventato giallo e nebbioso e che l' oceano non aveva un aspetto normale.

Un gruppo di cinque aeroplani, una squadriglia di Avengers TBM della Marina, partito dalla stazione aeronavale di Fort Lauderdale il 5 dicembre 1945, scomparve dopo che il Comandante la squadriglia, il capitano Stivers aveva trasmesso questo messaggio: "Non sappiamo più dov' è l' ovest...è tutto così strano...l 'oceano non è più come dovrebbe essere...voliamo su acqua bianca...".Il fenomeno dell' "acqua bianca" venne già notato anche da Colombo ed è stato osservato persino dagli astronauti. Un idrovolante da ricognizione "Martin Mariner", attrezzato per missioni di soccorso, viene inviato nella zona in cui dovrebbero trovarsi gli Avengers. A bordo ci sono tredici uomini, tuti esperti in missioni di salvataggio. Trascorsa circa un' ora anche l' aereo, che non ha nè incrociato gli Avengers, nè avvistato relitti, interrompe il contatto radio. Viene rapidamente organizzata una minuziosa ricerca, vi partecipano una portaerei e decine di mezzi navali. Un' ampia porzione dell' Atlantico viene setacciata per alcune settimane, ma dei sei velivoli non viene ripescato neppure un piccolo relitto.


Una squadriglia di Avengers ed un idrovolante Martin Mariner uguali a quelli scomparsi nel Triangolo

Nella seconda metà degli anni '40 le sparizioni si infittiscono. Il 30 giugno 1948 è la volta di un quadrimotore Avro "Tudor" della British South american Airways, in volo tra le Azzorre e le Bermuda. il 28 dicembre dello stesso anno tocca ad un Douglas DC3 della statunitense Airborne Transport Inc. proveniente da Puerto Rico. Il bimotore scompare all' improvviso quando è già in vista di Miami. Pochi giorni dopo è ancora un "Tudor" della citata B.S.A.A. a far perdere le proprie tracce., nuovamente lungo la rotta Bermuda-Giamaica. Negli anni seguenti altri velivoli, grandi e piccoli, militari e civili si sono volatilizzati all' interno del "Triangolo Maledetto".


Un Tudor uguale a quelli scomparsi

Fin dalla colonizzazione del' America il "triangolo" ha goduto di cattiva fama per l' insolitamente alto numero di naufragi, anche se la prima sparizione "ufficiale" riportata dagli annali risale al 1840. protagonista è il veliero francese "Rosalie": venne ritrovato, alla deriva, senza alcuna traccia dell' intero persoonale di bordo. Il carico trasportato risultò invece assolutamente integro. nel 1880 è la fregata britannica "Atlanta". con un equipaggio di ben 290 componenti, a volatilizzarsi. All' inizio del XX secolo altri episodi inspiegabili: il brigantini tesco "Freya", ritrovato intatto ma senza nessuno a bordo, e la nave statunitense "USS Cyclops", scomparsa senza lasciare traccia assieme alle 309 persone che trasportava.


Il cargo inglese Cyclops

Il "Triangolo Maledetto" ha mantenuto la sua nomea anche in tempi più recenti. Il 2 febbraio 1963 la nave "Marine Sulphur Queen" lascia il porto di Beaumont (Texas) diretta a Norfolk (Virginia). L' equipaggio è composto da 39 uomini. L' ultimo messaggio radio è del 3 febbraio, quando la nave si trova a sud della Frorida. poi silenzio assoluto. Tre giorni dopo niziano le ricerche, ovviamente senza esito. il 1° luglio dello stesso anno è la volta del peschereccio d' altura "Sno' Boy", battente bandiera USA. Lasciata Kingston (Giamaica), fa rotta in direzione di Northeast Cay, un isolotto lontano 80 miglia. Non se ne saprà più niente.


La Marine Sulphur Queen

Qui di seguito un lunghissimo elenco di navi ed aerei scomparsi o ritrovati in condizioni misteriose; vi è indicata la rotta o l 'ultima posizione rilevata, ed il numero delle persone a bordo (se noto):

1840 - ROSALIE (nave) ritrovata abbandonata in rotta tra la Francia e Cuba.
1843 - U.S.S. GRANPUS (nave) scomparsa al largo di S. Augustin con 48 persone.
1854 - BELLA (goletta) ritrovata abbandonata nei pressi delle Indie occidentali.
1855 - JAMES B. CHESTER (nave) ritrovata abbandonata a sud ovest delle Azzorre.
1872 - MARY CELESTE (brigantino) ritrovata a Nord delle Azzorre senza equipaggio (10 persone).
1880 - H.M.S. Atalanta (nave scuola) scomparsa sulla rotta Bermuda- Inghilterra con 290 persone.
1902 - FREYA (brigantino) ritrovato abbandonato sulla rotta Cuba-Cile.
1908 - BALTIMORE (brigantino) scomparso ad est di Hampton Roads, Virginia con 9 persone.
1908 - GEORGE F. VREELAND (goletta) scomparsa ad est di Hampton Roads, Virginia, 7 persone.
1909 - GEORGE TAULANE (goletta) scomparsa ad est della costa della Georgia con 7 persone.
1909 - SPRAY (barca) scomparsa sulla rotta Miami-Indie occidentali con 1 persona a bordo.
1909 - MARTHA S. BEMENT (goletta) scomparsa ad est di Jacksonville, Florida con 7 persone.
1909 - MAGGIE S. HART (goletta) scomparsa ad est di Jacksonville, Florida con 8 persone.
1909 - AUBURN (goletta) scomparsa ad est di Jacksonville, Florida con 9 persone.
1909 - ANNA R, BISHOP (goletta) scomparsa ad est di Jacksonville, Florida con 7 persone.
1910 - U.S.S. NINA (piroscafo a vapore) scomparso a Sud di Savannah, Georgia.
1910 - CHARLES W. PARKER (batt. a vapore) scomparso a est della costa del Jersey ,17 persone.
1913 - GEORGE A. LAWRY (goletta) scomparsa ad est di Jacksonville, Florida con 6 persone.
1914 - BENJAMINE F. POOLE (goletta) scomp. ad est di Wilmington, Carolina del Nord, 8 persone.
1914 - FITZ J. BABSON (goletta) scomparsa ad est di Jacksonville, Florida con 7 persone.
1915 - BERTHA L. BASKER (nave-cargo) scomparsa sulla rotta New York-St. Martin.
1915 - SILVA (nave-cargo) scomparsa sulla rotta New York-Antille olandesi.
1915 - MAUDE B. KRUM (goletta) scomparsa ad est di St. Andrews, Florida, con 7 persone.
1916 - BROWN BROS. (brigantino) scomparso ad est di Savannah, Georgia con 12 persone.
1917 - TIMANDRA (nave-cargo) scomparsa ad est di Norfolk, Virginia con 19 persone.
1918 - U.S.S. CYCLOPS (nave-cargo) scomparsa sulla rotta Barbados-Norfolk con 309 persone.
1919 - BAYARD HOPKINS (goletta) scomparsa ad est di Norfolk, Virginia con 6 persone.
1920 - AMELIA ZEMAN (goletta) scomparsa ad est di Norfolk, virginia con 9 persone.
1920 - HEWITT (nave-cargo) scomparsa sulla rotta New York-Europa.
1921 - CARROL A. DEERING (nave) ritrovata abbandonata eccetto che per 2 gatti, a Capo Hatteras.
1921 - BAGDAD (goletta) scomparsa al largo di Key West, Florida, con 8 persone
1921 - MONTE S. MICHELE (piroscafo a vapore) scomparso sulla rotta New York-Europa.
1921 - ESPERANZA DE LARRINAGA (piroscafo a vapore) scomparso sulla rotta New York-Europa.
1921 - OTTAWA (nave cisterna) scomparsa sulla rotta New York-Europa.
1921 - CABEDELLO (nave-cargo) scomparsa sulla rotta New York-Europa.
1921 - STEINSUND (nave-cargo) scomparsa sulla rotta New York-Europa.
1921 - FLORINO (nave-cargo) scomparsa sulla rotta New York-Europa.
1921 - SWARTSKOG (nave-cargo) scomparsa sulla rotta New York-Europa.
1921 - ALBYAN (brigantino) scomparso sulla rotta New York-Europa.
1921 - YUTE (piroscafo a vapore) scomparso sulla rotta New York-Europa.
1922 - SEDGWICK (goletta) scomparsa ad est di Charleston, Carolina del Sud con 6 persone.
1922 - RAIFUKU MARU (nave-cargo) scomparsa ad est delle Bahamas.
1925 - COTOPAXI (nave-cargo) scomparsa sulla rotta Charleston-L' Avana.
1926 - PORTA NOCA (nave passeggeri) scomparsa tra l' Isola dei Pini e Grand Cayman.
1926- SUDUFFCO (nave-cargo) scomparsa a sud di Port Newark con 29 persone.
1931 - STAVANGER (nave-cargo) scomparsa a sud di Cat Island, Bahamas, con 43 persone.
1931 - CURTIS ROBIN (aereo) scomparso al largo di Palm Beach, Florida con 2 persone.
1932 - JOHN & MARY (goletta) ritrovata abbandonata 50 miglia a sud delle Bermuda.
1935 - WRIGHT WHIRLWIND (aereo) scomparso sulla rotta L' Avana-Isola dei Pini con 3 persone.
1938 - ANGLO AUSTRALIAN (nave-cargo) scomparsa a sud ovest delle Azzorre con 39 persone.
1940 - GLORIA COLITE (goletta) ritrovata abbandonata 200 miglia a sud di Mobile, Alabama.
1941 - PROTEUS (nave-cargo gemello della Cyclops) scomp. sulla rotta St.Thomas-Norfolk, Virginia
1941 - NEREUS (nave-cargo gemello della Cyclops) scomp. sulla rotta St. Thomas-Norfolk, Virginia
1941 - MAHUKONA (nave-cargo) scomparsa 600 miglia ad est di Jacksonville, Florida.
1942 - PAULUS (nave passeggeri) scomparsa sulla rotta Indie occidentali-Halifax.
1943 - MARTIN MARINER (nave) scomparsa 150 miglia a sud di Norfolk, Virginia, con 19 persone.
1944 - RUBICON (nave-cargo) ritrovato abbandonata, eccetto che per un cane, al largo della Florida.
1945 - B-25 (aereo) scomparso sulla rotta tra le Bermuda e le Azzorre, con 9 persone.
1945 - PB-4YM (aereo) scomparso sulla rotta tra Miami e le Bahamas, con 15 persone.
1945 - Cinque TBM AVENGERS (aerei) scomparsi 225 miglia nordest di Fort Lauderdale, 14 persone.
1945 - MARTIN MARINER (idrovolante) scomp. 225 miglia nordest di Fort Lauderdale, 13 persone.
1945 - VALMORE (goletta) scomparsa al largo della Carolina del Nord con 4 persone.
1946 - CYTI BELLE (goletta) ritrovata abbandonata 300 miglia a sudest di Miami, Florida, 22 persone.
1947 - Superfortezza C-54 (aereo) scomparso 100 miglia dalle Bermuda.
1948 - STAR TIGER (aereo) scomparso a nord est delle Bermuda, con 31 persone.
1948 - SAM KEY (nave) scomparsa a nord ovest delle Azzorre, con 43 persone.
1948 - AL SNYDER (motoscafo) ritrovato abbandonato sulla rotta Sandy Key-Rabbit Key, 3 persone.
1948 - WILD GOOSE (natante a rimorchio) scomparso nei pressi di Tongue of the ocean, 4 persone.
1948 - DC-3 (aereo passeggeri) scomparso a 50 miglia da Miami, Florida, con 35 persone.
1949 - STAR ARIEL (aereo gemello dello Star Tiger) scomp. tra Bermuda e Giamaica, 20 persone.
1949 - DRIFTWOOD (peschereccio) scomparso tra Fort Lauderdale, Florida e Bimini, 5 persone.
1950 - GLOBEMASTER (aereo) scomparso nel lato settentrionale del Triangolo.
1950 - SANDRA (nave-cargo) scomparsa tra Puerto Cabello e Savannah, 15 persone.
1951 - SAO PAULO (incroc. a rimorchio, 20.000 tonn.) scomp. a sudovest delle Azzorre, 8 persone.
1952 - YORK TRANSPORT (aereo) scomparso a nord ovest delle Bermuda, 39 persone.
1952 - PBY della Marina (aereo) scomparso ad est della Giamaica, con 8 persone.
1954 - U.S. NAVY CONSTELLATION (aereo) scomparso a nord delle Bermuda, con 42 persone.
1954 - SOUTHERN DISTRICTS (nave-cisterna) scomparsa al largo della Carolina, con 23 persone.
1955 - HOME SWEET HOME (goletta) scomparsa sulla rotta Bermuda-Antigua con 7 persone.
1955 - CONNEMARA IV (yacht) scomparso 400 miglia a sud ovest della Bermuda.
1956 - B-25 (aereo) scomparso a sud est della Tongue of the Ocean con 3 persone.
1956 - BOUNTY (goletta) scomparsa sulla rotta tra Miami e Bimini, con 4 persone.
1956 - U.S. NAVY P5M (aereo) scomparso 300 miglia a sud delle Bermuda, con 10 persone.
1958 - REVONOC (yacht) scomparso sulla rotta tra Key West e Miami, Florida, con 5 persone.
1961 - CALLISTA III (nave) scomparsa sulla rotta tra le Bahamas e la Carolina del Nord, 5 persone.
1962 - KB-50 (aereo militare) scomparso ad est di Langley Field, Virginia, con 8 persone.
1962 - WINDFALL (goletta) scomparsa al largo delle Bermuda.
1962 - EVANGELINE (goletta) scomparsa sulla rotta Miami-Bahamas.
1963 - MARINE SULPHUR QUEEN (nave-cargo) scomparsa nello stretto della Florida, 39 persone.
1963 - SNO' BOY (peschereccio) scomparso a sud est della Giamaica, con 40 persone.
1963 - Due KC-135 (jet militari) scomparsi 300 miglia a sud ovest delle Bermuda, con 11 persone.
1963 - C-132 CARGOMASTER (aereo) scomparso ad ovest delle Azzorre, con 10 persone.
1965 - C-119 (aereo-cargo militare) scomp. nei pressi della Air Force Base Grand Turk, 10 persone.
1965 - EL GATO (battello) scomparso sulla rotta tra Great Inagua e Grand Turk, con 1 persona.
1966 - SOUTHERN CITIES (rimorchiatore) scomparso sulla rotta tra Texas e Messico, 6 persone.
1966 - Piper CHEROKEE (aereo) scomparso sulla rotta tra Bimini e Miami, Florida, con 2 persone.
1967 - CHASE YC-122 (aereo) scomp. sulla rotta tra Palm Beach, Florida-Grand Bahama, 4 persone.
1967 - BEECHCRAFT BONANZA (aereo) scomparso al largo di Key Largo, con 4 persone.
1967 - Bimotore BEECHCRAFT (aereo) scomparso sulla rotta Giamaica-Nassau, con 2 persone.
1967 - WITCHCRAFT (motoscafo) scomparso ad 1 miglio da Miami, Florida, con 2 persone.
1968 - ELIZABETH (nave-cargo) scomparsa nei pressi di Windward Passage.
1968 - ITHACA ISLAND (nave-cargo) scomparsa sulla rotta Norfolk-inghilterra, con 29 persone.
1969 - CESSNA 172 (aereo) scomparso vicino a Grand Turk, Bahamas, con 2 persone.
1969 - TEIGNMAUTH ELECTRON (catamarano) scomparso 700 miglia ad ovest delle Azzorre.
1969 - SOUTHERN CROSS (yacht) scomparso al largo di Capo May.
1970 - MILTON IATRIDIS (nave-cargo) scomp. sulla rotta New Orleans-Africa occ., 30 persone.
1971 - CARIBE (nave-cargo) scomparsa sulla rotta Colombia-Rep- Dominicana, con 28 persone.
1971 - LUCKY EDUR (peschereccio) ritrovato abbandonato al largo del Jersey, 10 persone.
1973 - ANITA (nave-cargo) scomparsa ad est di Norfolk, Virginia, con 32 persone.
1973 - DEFIANCE (yacht) ritrovato abbandonato e perso nuovamente a nord di S. Domingo, 4 pers.
1973 - NAVION 16 (aereo) scomparso sulla rotta tra Freeport e West Palm Beach, Florida, 2 persone.
1973 - BEECHCRAFT BONANZA (aereo) scomp. sulla rotta tra Fort Lauderdale e Gret Abaco, 4 pers.
1973 - MARTIN MARINER PBM (aereo) scomp. 150 miglia a sud di Norfolk, Virginia, con 19 persone.
1974 - SABA BANK (yacht) scomparso sulla rotta Nassau- Miami, Florida , con 4 persone.
1974 - CHEROKEE SIX (aereo) scomp. sulla rotta West Palm Beach, Florida-Bahamas, 6 persone.
1974 - DUTCH TREAT (yacht) scomparso sulla rotta Cat Cay-Miami, Florida.
1975 - LOCKEED LODESTAR (aereo) scomp. sulla rotta Grand Cayman- Fort Lauderdale, 4 pers.
1975 - DAWN (battello) scomparso ad est di Florida Keys, con 3 persone.
1975 - MAGNUM (fuoribordo) ritr. abbandonato con mot. acceso 20 miglia est West End, Bahamas.
1975 - MERIDIAN (battello a vela) scomparso sulla rotta Bermuda-Norfolk, Virginia, con 5 persone.
1975 - Bimotore BEECHCRAFT (aereo) scomparso ad ovest di Great inagua, Bahamas, 3 persone.
1975 - BOUNDLESS (rimorchiatore) scomparso sulla rotta Miami, Florida-San Juan, con 5 persone.
1975 - SPEED ARTIST (natante) scomparso sulla rotta Barbados-Guadalupe, con 5 persone.
1975 - IMBROSS (nave-cisterna) scomparsa al largo della Florida in rotta verso il Canada, 22 pers.
1975 - DROSIA (nave-cargo) scomparsa al largo di Cape Hatteras.
1976 - HIGH FLIGHT (veliero) scomparso sulla rotta Miami, Florida-Bimini.

Le cause di tutte queste misteriose sparizioni sono ancora ignote, anche se sono state formulate molte teorie, più o meno azzardate: chi sostiene che in quella zona vi siano i resti di un' antica civiltà; una civiltà sommersa da circa 12000 anni. Atlantide. E che i resti di misteriosi apparecchi generanti campi elettromagnetici costruiti da questa leggendaria civiltà siano ancora attivi, disturbando gli strumenti di bordo di navi ed aerei che si trovino a passare in quella zona.

Questo però non spiega completamente le sparizioni. In parte potrebbero essere dovute ad incidenti provocati dagli strumenti di bordo "impazziti", ma sicuramente non tutti. Alcuni studiosi sovietici hanno formulato l' ipotesi che questi campi elettromagnetici modificano il campo magnetico del nostro pianeta ed in determinate condizioni possono provocare spostamenti di navi ed aerei in altri punti del "continuum" spazio-temporale. In parole semplici, le imbarcazioni ed i velivoli spariti sarebbero stati "inghiottiti" da un' altra dimensione, in cui continuerebbero ad esistere.

In verità, qualcosa è stato ritrovato al largo di Paradise Point, la punta occidentale dell' isola di Bimini. Il professor J. Manson Valentine, zoologo ed archeologo dell' Istituto Oceanografico della stessa Bimini, in collaborazione con altri studiosi e con sommozzatori scientificamente preparati (tra cui Jacques Mayol) ha rinvenuto a 6 metri di profondità rovine risalenti ad almeno 8-10.000 anni fa. Blocchi di pietra indubbiamente lavorati dall' uomo, che avrebbero potuto far parte di strade ed edifici e che non è apparentemente assurdo collegare con il leggendario "continente sommerso".

C' è poi chi propende per la teoria degli UFO, come quel personaggio dei servizi costieri degli Stati Uniti, che dichiarò al giornalista italiano Stelvio Tomei di credere all' esistenza di una base extraterrestre nelle profondità oceaniche, e che questi esseri venuti da altri pianeti vivano in un villaggio sottomarino, e facciano scomparire uomini e mezzi terrestri per le loro ricerche (Gazzetta del Popolo, Torino, 2 febbraio 1975).

Altre ipotesi, ma meno azzardate, sono che queste sparizioni, o ritrovamenti di navi senza persone a bordo siano opera di pirati, anche se a volte le navi ritrovate non erano state depredate del carico o degli oggetti di valore ed a bordo non vi erano tracce di colluttazioni o azioni violente. Anche fosse, questa ipotesi non è valida per gli aeroplani, poichè se tutte le sparizioni fossero imputabli ad incidente aereo, quella del triangolo sarebbe effetivamente una zona "maledetta"!

C' è invece chi sostiene che la causa di tutte queste sparizioni sia da ricercarsi nelle correnti marine che creerebbero vortici giganteschi che risucchierebbero in fondo al mare sia piccole imbarcazioni che grandi navi, e nei cicloni che sviluppatisi all' improvviso farebbero precipitare gli aeroplani.

Ma queste ipotesi sembrano raccogliere meno consensi.

Il mistero rimane.

martedì 2 febbraio 2016

Alieni

Il termine extraterrestre indica qualsiasi oggetto di provenienza esterna al pianeta Terra. Può essere riferito a materiale come i meteoriti o a forme di vita estranee alla Terra.
L'esistenza (presente o passata) di forme di vita extraterrestre è al momento solo ipotetica, dato che non sono mai state trovate chiare prove di organismi complessi al di fuori della biosfera terrestre, ma l'enorme numero di galassie e quindi pianeti con caratteristiche molto simili al nostro, secondo l'equazione di Drake rende statisticamente probabile la loro esistenza .
Nella cultura popolare l'extraterrestre - detto anche alieno - è visto soprattutto come un ipotetico essere dotato di intelligenza proveniente da un altro pianeta, ed è un personaggio descritto all'interno di innumerevoli opere di fantascienza, ma anche in resoconti di misteriosi avvistamenti - mai del tutto provati - da parte di persone di ogni nazionalità (si veda la voce UFO). I presunti avvistatori si dividono tra chi considera gli extraterrestri esseri umanoidi di indole pacifica e chi, al contrario, li descrive come creature mostruose e malvagie.



Tutta la vita sulla Terra è basata su carbonio, idrogeno, azoto e ossigeno, e questo fatto potrebbe essere una costante anche per quanto riguarda altri pianeti alieni. Ci sono però altri elementi chimici che potrebbero ipoteticamente costituire la base per la vita, come ad esempio il silicio. Il punto di vista secondo il quale il carbonio è necessariamente la base di tutta la vita sugli altri pianeti, in quanto le sue proprietà chimiche e termodinamiche lo rendono di gran lunga superiore a tutti gli altri elementi, è stato soprannominato sciovinismo del carbonio.

Lo studio scientifico sulla possibile base biomeccanica della vita extraterrestre è noto con il nome di esobiologia o xenobiologia. Per alcuni la vita nell'universo è nata e si è evoluta autonomamente in punti diversi, differenziandosi. Mentre per altri, sostenitori della teoria detta panspermia, la vita è stata generata da un unico tipo di spore che hanno provveduto a una base comune per ogni specie su ogni pianeta.


Ricerca scientifica

Diretta

Gli scienziati sono alla ricerca di una qualche prova dell'esistenza di vita unicellulare sui pianeti del sistema solare, portando avanti gli studi sulla superficie di Marte ed esaminando le meteoriti cadute sulla Terra. È stata proposta anche una missione per Europa, una luna del pianeta Giove, che si ipotizza possa contenere delle riserve liquide sotto la sua superficie; rimane da verificare, oltre alla reale esistenza di queste riserve, se sono costituite da acqua o da componenti gassosi allo stato liquido a causa delle basse temperature (metano o ammoniaca); sono previste spedizioni di sonde nel futuro per cercare di indagare la cosa.
Nel 1996 è stata scoperta all'interno di un meteorite, ALH 84001, proveniente da Marte, la presenza di una struttura fossilizzata che potrebbe essere compatibile con i residui dovuti al metabolismo di qualcosa simile a batteri. Tuttavia la reale natura di questa struttura (residuo di batteri alieni di un lontano passato o semplice configurazione casuale all'interno del meteorite) è tutta da verificare.
Nel febbraio del 2005, due scienziati della NASA avevano inizialmente riferito di aver trovato quella che essi definivano una possibile prova della presenza di vita su Marte. In particolare, i due scienziati, Carol Stoker e Larry Lemke, si erano basati sul fatto che alcuni segni spettrografici di metano nell'atmosfera marziana sono molto simili al metano prodotto da alcune forme di vita primitive sulla Terra; tuttavia i vertici della NASA smentirono la notizia, e i due scienziati in seguito ritrattarono le loro affermazioni. Nonostante questo alcuni scienziati considerano ancora plausibile l'ipotesi riportando alcune rilevazioni che potrebbero essere compatibili con un'origine biologica del metano su Marte.
Nel maggio del 2011 il geologo Bruno D'Argenio e il biologo molecolare Giuseppe Geraci, accomunati da un progetto svolto per il Consiglio Nazionale delle Ricerche, hanno annunciato di aver scoperto - all'interno di alcuni meteoriti - dei batteri, dalla stampa ribattezzati batteri alieni, i quali, rimasti immobili e inattivi per 2,3 miliardi di anni nelle rocce, una volta estratti si sarebbero risvegliati e riprodotti.

Indiretta

È stato teorizzato che una società altamente tecnologica comunichi attraverso lo spazio grazie alla trasmissione di informazioni in molteplici forme. Progetti come il SETI conducono attualmente ricerche in questo senso, vagliando le informazioni che vengono ricevute dallo spazio attraverso i radiotelescopi, in cerca di onde radio anomale che possano confermare la presenza di vita intelligente. Sia il Seti che il sistema ARCADE in tempi diversi hanno registrato due diversi segnali radio, tra cui il Segnale Wow!, provenienti dallo spazio, entrambi di forma e natura tale da non potere escludere, allo stato attuale delle conoscenze, che non possano provenire da fonte artificiale.

lunedì 1 febbraio 2016

Kraken

Il kraken è un mostro marino leggendario dalle dimensioni abnormi, generalmente rappresentato come un gigantesco cefalopode, con tentacoli abbastanza grandi e lunghi da avvolgere un'intera nave; il suo mito si è sviluppato soprattutto fra il Seicento e l'Ottocento, sull'onda di avvistamenti di vari tipi di mostri marini. C'è un generale consenso sul fatto che almeno parte dei kraken avvistati fossero reali esemplari di calamaro gigante o calamaro colossale, mentre altri potrebbero essere spiegati con grossi banchi di pesci o meduse, eruzioni sottomarine o fenomeni ottici dovuti alla rifrazione della luce.

Etimologia del nome

Il nome "kraken", attestato circa dal XVIII secolo, deriva da una voce dialettale norvegese krake, la cui origine è oscura; secondo alcune fonti, viene da un termine che indicava in origine un albero rachitico e contorto o un albero sradicato, a cui il kraken assomiglierebbe quando galleggia agitando i suoi tentacoli. Altre interpretazioni, invece, rimandano ad una parola imparentata con il tedesco antico krabben ("camminare", "strisciare", la stessa da cui deriva l'inglese crab, "granchio"). In ultimo, potrebbe anche semplicemente significare "mostro marino



Nascita ed evoluzione del mito

Mitologia e folclore nordici

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, una creatura chiamata "kraken" non appare mai nei testi della mitologia norrena, dove comunque non mancano altri mostri marini. Uno di essi, l'hafgufa, ha caratteristiche in parte sovrapponibili a quelle del kraken come descritto da Pontoppidan, e alcuni autori come Bartolino, Blackwood e Crantz ricollegano tra di loro le due bestie
Non è chiaro quando si sia originata la leggenda del kraken; è nata probabilmente verso la fine dell'epoca medievale scandinava, ed era sicuramente già diffusa fra i pescatori norvegesi nel 1700, quando Pontoppidan la cita per la prima volta

Prime citazioni

Frequentemente, viene attribuita una prima citazione del kraken ad autori cinquecenteschi come Olao Magno e Conrad Gessner, i quali però non utilizzano mai il termine "kraken", pur descrivendo bestie simili. Olao Magno, ad esempio, nella sua opera Storia dei popoli settentrionali, menziona vari mostri che vivrebbero al largo delle coste norvegesi, fra cui un "enorme serpente di 60 metri (duecento piedi) e pesci "stimati della specie delle balene", con spine, corna e occhi rossi. Alcune fonti considerano addirittura come prima menzione della bestia quella di Plinio il Vecchio, che nel suo Naturalis historia cita un "albero" che cresce sott'acqua nell'oceano di Cadice, interpretato da alcuni come un riferimento ad un mostro tentacolato o ad una grande medusa come una caravella portoghese.
Le prime occorrenze accertate del nome si trovano invece nell'opera di Francesco Negri Viaggio Settentrionale, un resoconto, pubblicato postumo, del suo viaggio in Scandinavia effettuato nel 1663, e in quella del vescovo e naturalista Erik Pontoppidan Storia naturale della Norvegia (1752). Pontoppidan, in particolare, ne dà una descrizione molto vivida e dettagliata: secondo lui il kraken sarebbe "il più grande e il più impressionante animale del Creato e senz'alcun dubbio il mostro marino più grande del mondo", e avrebbe dimensioni tali che, quando parzialmente sommerso, potrebbe essere scambiato per un gruppo di piccole isole; con i suoi tentacoli, grandi come l'albero di una nave di medie dimensioni, sarebbe in grado di trascinare una caravella intera sul fondo del mare; attorno al kraken si raccoglierebbero tipicamente grandi banchi di pesci, quindi i pescatori locali avrebbero imparato a individuare e sfruttare la presenza della bestia per riempire le reti; non si tratterebbe di una creatura ostile, e la principale fonte di pericolo sarebbe rappresentata dalle forti onde e dai potenti gorghi che causarebbe emergendo o inabissandosi.


RITROVAMENTI

L'uomo, ormai da anni, sta scrutando il cielo alla ricerca di qualche oggetto misterioso ma pochi si preoccupano di esplorare un mondo ancora per lo più inesplorato che si trova sulla terra, gli oceani. Profondi e in gran parte ancora inesplorati sono gli ambienti ideali dove si potrebbero trovare animali misteriosi, in leggende e dicerie tramandate di generazione in generazione si narra che nei mari del nord vi sia una creatura fantastica chiamata Kraken o Krake, nome derivante da una parola norvegese che significa "favoloso mostro marino".

Per avere notizie su questo abitante degli abissi non bisogna tornare molto indietro negli anni, in una coppia della Storia naturale della Norvegia pubblicata intorno al 18° secolo, si può trovare una descrizione del Kraken redata dal vescovo Bergen Erik Ludvigsen Pontoppidan sulla base di un avvistamento fatto dai passeggeri di una nave al largo delle coste della Norvegia. Questo è in apparenza il debutto in società  del kraken che, secondo il vescovo, era in realtà  una delle tante "bestie isole" che popolavano il mare nel Medioevo e anche prima. Questo terrificante mostro era talmente grande da poter essere scambiato per un'isola quando dorme in superficie; si narra di pescatori norvegesi che vi sbarcarono ed ebbero l'infelice idea di accendere un fuoco; il mostro si svegliò e si immerse, trascinando i pescatori nell'abisso. In un altro racconto il santo norvegese Olaus Magnus, trovandosi di domenica su una nave, si doleva di non poter celebrare messa. Subito emerse un'isola sulla quale il santo potè erigere un altare e dire messa con tutto l'equipaggio. Non appena risalito sulla nave, l'isola scomparve e tutti poterono riconoscere il dorso di un Kraken.

In ogni caso il vescovo non fu il primo a parlare del kraken, precedentemente anche un sacerdote italiano, appassionato di popoli nordici, in alcuni suoi testi si possono trovare dei riferimenti a racconti di pescatori dove si parla di un pesce smisurato chiamato sciu-krak, piatto e munito di numerose corna o braccia alla sua estremità  con le quali tenta di affondare le barche dei pescatori. Dopo numerosi appostamenti e cacce al mostro il kraken comincia a essere considerato dai più una sorta di cefalopode gigante. Da allora il mistero viene considerato risolto e il kraken inizia a vivere solo nelle favole mentre i mari si popolano di piovre sempre più enormi di cui esistono alcuni inquietanti campioni ben noti alla scienza che potrebbero appartenere a polpi di 60 metri e di 20 tonnellate di peso. Ma il vero kraken è in realtà  un parente dei polpi. Si tratta infatti di un calamaro gigante, anzi del signore di tutti i calamari: l'Architeuthis.